Jens Voigt, l’addio del guerriero

Anche l’ultimo giorno di ciclismo professionistico per Jens Voigt è andato nel suo perfetto stile. Una fuga di quelle quasi impossibili, ma che quando c’è lui di mezzo, con la sua determinazione incrollabile, lo spirito del vero guerriero, diventano realizzabili. La Usa Pro Challenge l’ha visto per due volte andare vicino al bersaglio del successo di tappa. Lo abbiamo spinto tutti, non è andata bene, ma è stato un gran bel finire lo stesso.Stanotte ci ha provato ancora, inserendosi nella fuga da lontano, poi attaccando ancora, fino ad essere ripreso nel circuito finale, a 9 km dall’arrivo. “Ho cercato di essere professionista fino all’ultimo minuto sulla mia bici” ha raccontato Jens Voigt all’arrivo “Sapevo che c’erano possibilità per una fuga e ci ho provato. Ho cercato di essere un corridore da non sottovalutare fino all’ultimo. Ci ho provato un’ultima volta, sono stato raggiunto a pochi km dall’arrivo, ma, hey, non lo posso cambiare”.

Il momento degli addii è del Voigt – pensiero: “Le persone hanno apprezzato tutti questi anni di duro lavoro. Ogni singola vittoria è arrivata perchè ho lavorato duramente per ottenerla. Nessuna vittoria sporca e nessuna vittoria fortunata. Ho fatto degli errori nella mia carriera, tante volte sono stato ripreso, come in questa settimana. Ma io non mi arrendo, credo che sia questo che la gente apprezza. Puoi cadere ma devi rialzarti e provarci di nuovo. Ho avuto incidenti terribili e grandi trionfi, la mia carriera è piena di momenti speciali. Chi può dire di aver fatto 20 km al Tour de France con una bici da bambini? Chi può dire di essere stato portato via in elicottero e di essere tornato a correre dopo 12 settimane? Chi ha sei figli ed è ancora un atleta di classe mondiale? Ci sono un sacco di momenti che hanno ispirato la gente? Quale sarà il prossimo? Se potessi scegliere liberamente andrei nel mio negozio di libri, un lavoro lento e tranquillo. Oppure vorrei firmare con Discovery Channel e parlare di leoni e squali!”.

Grande Jens!