Vincenzo Nibali: Non sono quello di un anno fa

All’interno video e 4 interviste – Il Tour de France è già finito? E’ la domanda con cui ci si lascia alle spalle la prima tappa di montagna, a Pierre Saint Martin. Una tappa pirenaica con una sola salita finale, di quelle che in genere non fanno distacchi abissali. Ed invece sono arrivati distacchi da calendario e verdetti quasi definitivi. Tanti outsider sono subito finiti fuori classifica, Rui Costa, Peraud, Bardet, soprattutto Joaquim Rodriguez, ed anche tra i quattro (o cinque) grandi si è scavato un abisso. Nibali ha gettato presto la spugna, fisicamente e mentalmente, Contador ha chiarito di non essere in buona condizione, e anche un buon Quintana è stato spazzato via dalla furia di Chris Froome e della Sky. 

Lo squadrone britannico è stato impressionante, basti vedere oltre alla prova di Froome quelle di Porte e Thomas che dopo aver lavorato per lui sono ancora stati in grado di piazzarsi secondo e sesto. Tutto finito così? Questa classifica con quasi tre minuti tra Froome e i primi inseguitori, Van Garderen e Quintana, e questa dimostrazione di forza eccezionale, sono un’ipoteca pesantissima. Froome ha il Tour in mano, ma la corsa è ancora lunga e qualche episodio, qualche situazione che possa mettere in difficoltà lui e la sua straordinaria squadra si può ancora creare. Soprattutto nelle tappe con più salite, come quella di domani, una squadra come la Movistar può provare a inventarsi qualcosa più da lontano e cercare degli alleati. Certo, tutto fa pensare che il Tour de France si preannunciava come il più incerto e palpitante degli ultimi anni si possa risolvere in una cavalcata solitaria di Froome.

Per quanto riguarda Nibali colpisce soprattutto il modo con cui ha affrontato la salita finale: non ha provato a tenere duro, si è arreso come fosse una liberazione, a riprova che anche l’aspetto psicologico della maglia gialla in carica non è dei più sereni.

Ecco le interviste dalla decima tappa del Tour de France 2015

Vincenzo Nibali, Astana: “E’ stata una giornata difficile, non riuscivo a tenere il passo. Non riuscivo a trovare il giusto ritmo. Dopo 4 km di salita ho dovuto cedere e salire in modo regolare. Pensavamo di andare meglio. Fisicamente mi sento abbastanza bene ma non riesco a dare di più, non sono lo stesso Nibali dell’anno scorso”.

Chris Froome, Sky: “Eravamo contenti di lasciar andare via una fuga, le altre squadre hanno inseguito e noi ci siamo potuti riposare. Sulla salita finale abbiamo visto che alcuni grandi nomi si stavano staccando ed ho chiesto a Porte e Thomas di spingere a fondo. Ho attaccato prima che la salita dura finisse. Questo è uno scenario da sogno, non potevamo chiedere di meglio, Porte ha anche tolto l’abbuono a Quintana e Thomas non era lontano. Ma la corsa non è finita, due anni fa Contador ci ha attaccato con i ventagli e nelle discese. Dobbiamo vedere quanto pagheremo gli sforzi di oggi. Due anni fa andammo in difficoltà nella seconda tappa sui Pirenei, spero che stavolta non sia così. Ma abbiamo imparato la lezione, resteremo sempre concentrati”

Alberto Contador, Tinkoff Saxo: “E’ stata una giornata complicata. Non volevo perdere terreno, ma non riuscivo a respirare bene. Non riuscivo a far girare le gambe e non so perchè. E’ stata una brutta giornata. Vedremo cosa possiamo fare per migliorare la classifica, ora la priorità è riposare, prendere in considerazione la situazione con calma e agire di conseguenza”.

Nairo Quintana, Movistar: “Il risultato e le mie sensazioni sono buone, ma non eccellenti. Volevamo aumentare il ritmo all’inizio della salita per valutare il livello dei nostri avversari. La superiorità di Froome è stata implacabile. E’ il più forte. Il suo ritmo in salita era troppo per le mie capacità di oggi. Dovrò vedere come le mie gambe e il mio corpo si riprenderà da questa giornata. Voglio mantenere la mia posizione e cercare di costruire una strategia per recuperare il tempo perduto. Le mie possibilità di prendere la maglia gialla si riducono un po’, ma mi batterò fino alla fine. Due anni fa abbiamo visto che Froome era meno forte alla fine. Dobbiamo vedere se un giorno, lui è meno forte. E’ umano e vulnerabile, come tutti. Il mio sogno in giallo non è ancora finito”.