Tour de France 2018: Gaviria in giallo, Froome a terra

Mai fidarsi dei Grandi Giri. Sembrava che il Tour de France 2018, con una prima tappa in linea e dedicata ai velocisti, potesse offrire come piatto del giorno solo la volata e invece in realtà negli ultimi 10 km è successo di tutto, tanto che diversi big della classifica generale, a cominciare da Chris Froome (Team Sky) e Nairo Quintana (Movistar) si trovano ad inseguire con distacchi già pesanti nella giornata della gloria per l’altro colombiano Fernando Gaviria (QuickStep Floors), primi vincitore e anche prima maglia gialla.

Tour de France 2018, tanti big in ritardo dietro alla volata di Gaviria

In realtà fino ad aklora non era successo quasi nulla se non la fuga a tre con Jerome Cousin (Direct Energie), Kevin Ledanois (Fortuneo-Samsic) e Yoann Offredo (Wanty-Groupe Gobert) che si sono divisi gloria e premi. Assorbiti loro, hanno cominciato a lavorare le squadre dei velocisti ma prima dello sprint non sono mancati i colpi di scena: prima la caduta del francese Arnaud Démare (Groupama-FDJ), uno dei favoriti per la volata rimasto tagliato fuori, poi quella del colombiano Egan Bernal (Team Sky) che è la prima spalla Froome in salita. Ma anche il capitano Sky è finito fuori strada, per fortuna senza conseguenze fisiche e qualche centinaio di metri dopo è toccato a Quintana forare perdendo terreno. Sul rettilineo finale in leggera salita lavoro perfetto della QuickStep Floors per Gaviria che ha vinto da dominatore battendo Peter Sagan (BORA-Hansgrohe), Marcel Kittel (Katusha-Alpecin) e Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), con Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) undicesimo e primo degli italiani mentre Froome con Richie Porte (BMC Racing) e Adam Yates (Miltchelton-Scott) hanno perso 50″ e Nairo Quintana addirittura 1’15”.

Nibali, buon debutto mentre Froome è contento per non essersi fatto male

Prima giornata positiva per Vincenzo Nibali che ha evitato tutte le trappole nel finale: “Sappiamo bene come è il Tour anche nelle prime tappe, ci sono sempre sorprese e quindi è fondamentale stare davanti. Grazie a Colbrelli e Haussler ho evitato le trappole, bene così”. Froome invece l’ha presa con filosofia: “Oggi ci sono state tante cadute compresa la mia. Sappiamo che i primi giorni potevano essere pieni di insidie, molto impegnativi. I miei compagni non avrebbero potuto fare molto altro, questo è il ciclismo, ma almeno non mi sono infortunato e c’è ancora molta strada da percorrere prima di Parigi”. Intanto domani la seconda tappa è la Mouilleron-Saint-Germain – La Roche-sur-Yon (182,5 km): presenta un solo GPM (la Côte de Pouzauges) nelle fasi iniziali e sarà un altro probabilissimo sprint.