Sacha Modolo: Non ho paura di nessuno

All’interno 4 interviste e video – Chi si aspettava la Lampre Merida come squadra meglio organizzata per le tappe da sprint del Giro d’Italia? Sulla carta sembrava una squadra disegnata in maniera piuttosto originale, con tre velocisti veri e nessun grande passista in grado di lanciare il treno negli ultimi chilometri. Invece in tutte le tappe da volata la Lampre si è mossa perfettamente: a Genova uno sfortunato contatto aveva tolto di mezzo Modolo sul più bello, ma tra Jesolo e Lugano il ventottenne di Conegliano ha completato una doppietta da favola concretizzando il lavoro dei compagni. In questo contesto in cui non ci sono veri e propri treni la scelta della Lampre si è rivelata azzeccatissima: prima il lavoro viene lasciato agli altri, quindi Ferrari e Richeze portano fuori Modolo all’ultimo chilometro lanciandolo con tempi perfetti. Davvero bravi!

Ora il Giro d’Italia arriva all’ultimo trittico di tappe di montagna, a partire da domani con il Monte Ologno e l’arrivo a Verbania di cui poco si è parlato ma che vi assicuriamo essere davvero difficile. Poi i tapponi di Cervinia e Sestriere. Contador ci arriva con più di 4 minuti di vantaggio e una bella fetta di Giro d’Italia già in tasca, ma come abbiamo visto nei giorni scorsi le sorprese e i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. Il Giro ci riserverà certamente altre giornate palpitanti, e vedremo come la Astana gestirà questa strana situazione che si è creata con il gregario Landa più forte del leader Aru. Daranno carta bianca allo spagnolo lasciando Aru al suo destino?

Ecco le interviste da Lugano

Sacha Modolo, Lampre Merida: “L’arrivo era più duro rispetto a quello di Jesolo, quindi ancora più adatto alle mie caratteristiche. La tappa sulla carta sembrava facile ma non era così, c’era una bella rampa a 5 km dall’arrivo. Ieri ho faticato come tutti i velocisti, ma oggi, nella salita di croce di Menaggio a 30 km dall’arrivo, ho capito di stare molto meglio di tanti miei avversari. Questa è stata una grande iniezione di fiducia, mi ha dato ancora più energie. Nella discesa verso Lugano mi sono messo a ruota di Ferrari e Richeze, siamo rimasti un po’ chiusi ma non ci siamo fatti prendere dalla frenesia, perché sapevamo che non ci sono altri treni come il nostro e quindi il gruppo si sarebbe riaperto arrivati in riva al lago. A quel punto, Ferrari ha fatto una progressione fantastica, poi Richeze si è mosso con i giusti tempi e a me non è rimasto che sfruttare al meglio le ottime gambe ed è arrivata la vittoria. Dopo mesi di duro lavoro ho uno dei migliori treni che ci siano. Non ho paura di nessuno.”

Giacomo Nizzolo, Trek: “Oggi era una tappa importante per noi, mi sentivo abbastanza bene. Purtroppo in volata Viviani mi ha un po’ chiuso, ma succede, le volate sono così. Sono solo dispiaciuto perchè oggi penso di essere stato il più forte in volata.”

Luka Mezgec, Giant Alpecin: “Mi sentivo bene. La squadra ha fatto un ottimo lavoro nel controllo della tappa. Nel finale ero in buona posizione, ma ho iniziato la mia volata un po’ troppo presto. Spero di fare una volata perfetta a Milano”.

Heinrich Haussler, IAM: “Il quarto posto è buono per la squadra ma domani nessuno se lo ricorderà. In un Giro così montagnoso dobbiamo approfittare di ogni occasione. Mi sentivo bene ma da solo non è mai facile fare un podio. Non mi resta che sperare di fare un grande colpo a Milano”.