Aru – Tiralongo, il valore di un abbraccio

All’interno 5 interviste – L’immagine chiave della tappa di San Giorgio del Sannio non è stata nella parte agonistica, pur bellissima anche oggi, ma dopo il traguardo. Nell’abbraccio tra Fabio Aru e Paolo Tiralongo c’è tutto il valore del ciclismo, del rapporto tra leader e gregario che non è quello tra il capo e il suo servitore, ma è amicizia, condivisione, crescita, umiltà. Crediamo che questa resterà una delle immagini di questo Giro d’Italia.

Dal lato agonistico è stata un’altra tappa intensa come tutta questa prima settimana che si conclude. Una settimana in cui i corridori si sono dati battaglia su un percorso che non ha concesso tregua: pochissima pianura, tanti percorsi da classiche, spettacolari, tortuosi, tecnici e che crediamo alla fine si faranno sentire in maniera pesante nella seconda parte di questo Giro. Tutto in barba a chi diceva che fino all’ultima settimana questo era un Giro d’Italia senza difficoltà.

Vince Tiralongo!
Vince Tiralongo!

Anche oggi la Astana si è dimostrata in grande forma, tanto da poter giocare su più tavoli, per la tappa e per la classifica. Aru sta correndo con grande personalità, aiutato nel suo ingresso ormai in pianta stabile tra i big da un gruppo davvero coeso e di qualità, dentro e fuori la corsa, come si sta dimostrando la Astana. Contador ha risposto con apparente facilità, ma anche oggi i tre corridori chiave della Tinkoff, Basso, Rogers e Kreuziger, sono stati un po’ al di sotto di quello che ci si aspettava a inizio Giro. Siamo sorpresi dalla corsa della Sky e di Richie Porte, mai così guardinghi come in questo Giro d’Italia. Sarà sintomo di sicurezza o di debolezza? Servirà qualche giorno per capirlo, visto che dopo il giorno di riposo di domani la corsa offrirà quattro tappe in cui velocisti e finisseur si prenderanno lo scenario prima di arrivare al momento clou, quello senza appelli, dalla crono di Valdobbiadene in poi.

Ecco tutte le interviste da San Giorgio del Sannio

Fabio Aru, Astana: “La squadra anche oggi è stata molto forte e la vittoria di paolo è una grande emozione per me. E’ come un secondo padre. Quando ha tagliato il traguardo ero ai 500 metri e all’arrivo ho festeggiato la sua vittoria. Sulla strada ci sono tanti messaggi per me, la folla urla il mio nome, è importante dare delle emozioni ai tifosi. Sono stati nove giorni duri, corsi sempre a tutta. Ora pensiamo al riposo, poi alle tappe seguenti”.

Paolo Tiralongo, Astana: “Con Fabio abbiamo avuto discussioni, nel senso che abbiamo avuto opinioni diverse sulle tattiche e le corse. Parliamo la sera prima di andare a letto, con tutto il team, cerchiamo quello che potremmo migliorare. Si tratta di un gruppo molto unito. Non ci sono argomenti, noi siamo qui per lavorare. Trovare la debolezza di Contador è difficile, perché lui è un duro, l’ha dimostrato anche con il suo infortunio alla spalla. Come squadra dovremo continuare a correre davanti, ma Fabio dovrà fare il resto attaccando in salita. IN questi giorni non abbiamo attaccato per approfittare del suo infortunio, ma perchè le salite sono il nostro terreno. Abbiamo parlato della tappa di ieri e non ci è sembrato che abbiamo commesso degli errori. Abbiamo tirato davanti al gruppo e poi abbiamo pensato che Landa avrebbe potuto vincere la tappa e ha ottenuto il secondo posto, che non era male. Le tattiche erano diverse oggi. Volevamo trovare un uomo in fuga, o me o Diego Rosa. Alla fine, sono entrato, anche se l’obiettivo non era quello di vincere la tappa, ma solo per essere davanti sul Lago Laceno e la salita finale così che Fabio potesse rimanere sulle ruote. Poi dall’ammiraglia mi hanno dato via libera per cercare di vincere la tappa”.

I grandi del Giro
I grandi del Giro

Alberto Contador, Tinkoff Saxo: “Avrei voluto correre in maniera più conservativa nel finale, ma Aru mi ha chiesto di collaborare ed era importante anche per me distanziare ancora Uran. Era una buona tattica, per noi è stata una buona giornata. Uran è molto forte a cronometro, non bisogna mai sottovalutare un corridore come lui. Abbiamo lavorato insieme con Aru, mi ha preso un secondo, certo era meglio non perderlo, ma spero che il Giro d’Italia non si decida per un secondo. La Astana ha fatto un ritmo incredibile, hanno un blocco molto forte. Aru e Porte si sono dimostrati i più forti. Porte ha anche la cronometro dalla sua, ma le grandi montagne non sono ancora arrivate e possono passare mille cose. Sono contento di dove sono dopo queste nove tappe, ho la maglia rosa, ma dall’altro lato c’è il bilancio meno buono per colpa della caduta. Questi erano i giorni più difficili, domani approfitterò al massimo del giorno di riposo. Penso di essere quello che ha più bisogno di recuperare. Domani farò un’uscita con la bici da crono solo pensando alle sensazioni”.

Richie Porte, Sky: “Oggi è andata molto bene, sono felice che la prima settimana è finita. E’ bello essere in corsa, mi sento bene e in attesa di una buona giornata di riposo. E’ stata un’ottima prima parte di Giro per noi, abbiamo vinto una tappa, abbiamo la maglia rossa. Per esperienza siamo entrati in questo Giro forse pensando in modo leggermente diverso dagli altri, aspettando il nostro momento, essendo un po’ più pazienti e sfruttando il fatto che Astana e Saxo Tinkoff sono molto forti e possiamo permetterci di attendere. Stiamo mantenendo la testa bassa, tenendoci fuori dai guai e rimanendo ben posizionati. E siamo abbastanza soddisfatti di questo”

Rigoberto Uran, Etixx Quickstep: “Ieri in salita ho avuto un feeling migliore rispetto agli ultimi giorni, quando ho dovuto lottare contro la bronchite. Ma oggi, quando hanno accelerato, semplicemente non riuscivo a seguire il ritmo. Ho potuto solo pensare a difendere la mia posizione fino al traguardo. Questa è la situazione. Ho perso di nuovo qualche secondo, e ora sono due minuti indietro . Il distacco è molto importante ora. Ma io sono un combattente, e so che le cose possono cambiare, anche in un momento, in una corsa di tre settimane come il Giro. L’obiettivo è di ridurre al minimo le perdite fino alla crono, e poi vediamo cosa possiamo fare. Poi passeremo in rassegna il Giro a quel punto e capiremo come ci avvicineremo alla terza settimana, che sarà molto dura. E’ chiaro che alla fine della prima settimana la Astana è molto forte, ma il Giro è una gara lunga, e noi faremo del nostro meglio”.