Giro d’Italia 2017, Caleb Ewan torna imprendibile

Tre su una linea, ma finalmente (per lui) davanti a tutti c’è Caleb Ewan (ORICA-Scott) che era arrivato al via del Giro d’Italia 2017 come grande favorito per vestire la prima maglia rosa in Sardegna e invece ci ha messo una settimana per trovare il guizzo giusto all’ombra dei trulli di Alberobello. Alle sue spalle Fernando Gaviria (QuickStep Floors) che con il piazzamento mantiene comunque quella maglia ciclamino che potrebbe portare anche fino a Milano se solo decidesse di andare fino in fondo e Sam Bennett (BORA-Hansgrohe) battuti di meno di mezza ruota e André Greipel che ha collezionato l’ennesimo piazzamento anche se avrebbe sperato di centrare più di una vittoria, come recita il suo parziale bottino.

Giro d’Italia 2017, sette tappe e nessuna vittoria italiana

Una tappa, quella di Alberobello al Giro d’Italia 2017 che ha confermato il trend di questi primi otto giorni: il gruppo va piano, con una media che nella settima tappa ha passato di pochissimo i 40 km/h nonostante le difficoltà quasi nulle. Segno certamente che le squadre dei big stanno risparmiando le forze per le ultime due settimane che si apriranno domenica con la tappa del BlockHaus, ma nessuno potrà lamentarsi di avere sprecato troppo in queste prime frazioni. Tutti si controllano e cercano di sprecare il minimo indispensabile, mentre gli italiani brillano per la loro assenza. Un’altra tappa che parla straniero, con Enrico Battaglin (LOTTO NL-Jumbo) settimo e Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) decimo è davvero poco e non bastano i problemi di salute che stanno limitando Giacomo Nizzolo (Trek Segafredo) a giustificare i miseri risultati raccolti fino ad oggi.

Ottava tappa del Giro d’Italia 2017, a Peschici un finale insidioso

Con Bob Jungels (QuickStep Floors) tranquillamente in maglia rosa di ripartirà per l’ottava tappa: è la Molfetta-Peschici, 189 km tutti in Puglia e con un panorama ancora una volta tutto da godere anche se i ciclisti pensano ad altro. La difficoltà di giornata vera è la salita di Monte Sant’Angelo che rischia di presentare il conto a qualche velocista. Nel finale una veloce discesa arrivo simile a quello di Terme Luigiane con punte del 12% con diverse curve mentre il rettilineo finale al 9% è lungo solo 200 metri.