Una settimana di grandissimo ciclismo

E’ solo febbraio, ma è già stato grande ciclismo nella settimana appena conclusa. Tra Algarve, Andalucia, Oman, quasi tutti i big sono scesi in corsa senza risparmiarsi. Il clou lo abbiamo visto alla Vuelta a Andalucia con lo scontro diretto tra Chris Froome e Alberto Contador. E’ stato spettacolo, l’assolo di Contador nella prima tappa di montagna e la risposta di Froome nella seconda.

Abbiamo già visto due campioni molto consistenti pensando che siamo solo a febbraio. Le indicazioni sono state molto interessanti. Contador ha risposto bene e come sempre ha trovato subito alla prima uscita una condizione molto buona. Ha ancora grandi margini di miglioramento, considerando che quest’anno ha ritardato la preparazione per poter essere al top tra maggio e luglio per il tentativo di doppietta Giro – Tour. La sconfitta da Froome nella seconda tappa di montagna non l’ha preoccupato, riteniamo giustamente. Ha avuto buone risposte dalla squadra, Basso si è rivisto davanti ad Hazallanas, anche se qualche meccanismo e qualche scelta strategica sono da studiare.

“Abbiamo commesso alcuni piccoli errori” ha ammesso il Ds della Tinkoff Saxo, Patxi Vila, che però si dice molto soddisfatto della condizione di Contador: “Sarebbe stato preoccupante perdere da un corridore di un altro livello. Ma abbiamo vinto una tappa, fatto una bella cronometro, ed abbiamo perso per 2 secondi da Froome che non è uno qualsiasi. Credo che questo indica come stiamo seguendo un buon cammino ma che non possiamo mai rilassarci”.

Per Chris Froome l’inizio in Andalucia era stato piuttosto preoccupante. Una cronometro così così, e poi staccato quasi subito sulla salita di Hazallanas mentre Contador volava via. Ma poi si è capito qual’è il valore di questo Froome. Abbiamo rivisto il Froome della scorsa Vuelta Espana, molto in difficoltà ad inizio di ogni salita, a prendere il ritmo giusto, ma poi capace di sciogliere via via la pedalata e l’efficacia per ritrovare degli sprazzi del miglior Froome. Ad Hazallanas la Tinkoff è riuscita ad approfittarne, non sappiamo quanto volutamente, il giorno dopo no. Così la Sky ha potuto comandare la corsa sulle esigenze di Froome che così nel finale ha potuto fare la differenza. E’ un Froome che sta scoprendo in maniera sempre più evidente i suoi pregi e i suoi difetti e di questo gli avversari dovranno tenere ben conto nelle corse più importanti.

Dietro si è corso ad un altro ritmo, ma si sono visti comunque un Bardet, un Kelderman e un Intxausti pronti ad inserirsi nel gruppetto di corridori che nelle gerarchie internazionali stanno dietro ai quattro grandi campioni da corse a tappe (Contador, Nibali, Froome, Quintana).

Si sono viste cose importanti anche per i successi di tappa. Juan Josè Lobato ha fatto faville sverniciando per due volte Degenkolb. Questo spagnolo che qualcuno paragona a Oscar Freire ha grande talento e ci sembra pronto per essere tra i grandi protagonisti anche su palcoscenici più importanti: correrà Sanremo e Giro d’Italia, e non farà il comprimario.

In Oman c’era grande attesa per Vincenzo Nibali. Attesa in parte delusa, visto che Vincenzo si è staccato dal gruppo dei migliori nella tappa intermedia vinta da Cancellara ed ha preso tre minuti nell’arrivo in salita di Green Mountain. Ci si aspettava di più, dopo che il suo preparatore Paolo Slongo aveva annunciato un Nibali già in forma ad inizio stagione. Vincenzo ha comunque dato segni di sicurezza: “Ogni giorno va sempre meglio, nelle prime tappe ero un po’ imbastito” ha spiegato il campione d’Italia. Siamo certi che alla Tirreno Adriatico vedremo tutto un altro Nibali. In Oman sono state convincenti le prove di Van Garderen e Valverde, anche se ha vinto tra la sorpresa generale Rafa Valls, lo scalatore spagnolo della Lampre che non vinceva una corsa da cinque anni. Assolutamente assente Joaquim Rodriguez, sempre nelle retrovie, ma questo è il suo solito comportamento nelle corse di inizio stagione. Hanno risposto Cancellara e Kristoff, mentre non è arrivata l’attesa vittoria di Peter Sagan e anche Bouhanni sta trovando parecchie difficoltà dopo il passaggio alla Cofidis.

In Algarve si è visto un bello scontro tra i campioni della Etixx e quelli della Sky. Stavolta ha prevalso la Sky con la vittoria nella generale di Thomas e quella di Richie Porte nell’arrivo in salita di Malhao. Quest’ultima ci sembra particolarmente significativa: l’australiano sta dimostrando di avere le doti per essere un corridore di altissimo livello anche su questi percorsi da classica. Crediamo che la Sky farebbe bene a dargli fiducia per la settimana delle Ardenne, dove secondo noi può essere uno degli outsider più pericolosi.