Ciclismo dell’11 novembre 2014

L’ora di Thomas Dekker

Mentre Wiggins e Cancellara continuano ad avere qualche dubbio scende in pista un altro corridore per tentare il record dell’ora. E’ Thomas Dekker, l’olandese che ha corso negli ultimi 3 anni nella Garmin ma non è stato confermato per la prossima stagione. Un disoccupato che tenta il record dell’ora, una delle stranezze del ciclismo attuale che vede uno schieramento di seconde linee a sfidarsi per un record che una volta affascinava perchè a sfidarsi erano Merckx, Moser, Indurain e tutti i più grandi. Dekker ci proverà nella prossima primavera: “Darò tutto nei prossimi mesi per riuscirci, potrebbe essere anche l’ultima sfida della mia carriera” spiega Dekker “Negli ultimi anni ho lottato ma non ho avuto un buon rendimento su strada. E’ stato un processo graduale. Il record dell’ora è una chiamata, non ci sono scuse. Potevo correre in una piccola squadra italiana, ma non fa per me. Il record dell’ora è un’altra cosa, è tutto o niente, fa per me”.

Dekker è stato uno dei talenti emersi più velocemente, ma anche altrettanto rapidamente spariti dai piani alti delle classifiche. A 22 anni ha vinto la Tirreno Adriatico, poi il Romandia. Nel 2009 è stato squalificato per Epo. E’ tornato nelle ultime tre stagioni con la Garmin senza ottenere però nessun risultato di prestigio ed ora non è stato confermato dalla squadra americana. Il record dell’ora è in mano a Mathias Brandle che lo scorso 30 ottobre ha segnato 51.850.

Bobridge torna in Australia

A soli 25 anni sembra già chiusa la parentesi nel grande ciclismo su strada di Jack Bobridge, già Campione del Mondo under 23 a cronometro. Il corridore australiano ha deciso di tornare a correre in patria con una piccola squadra continental, la Budget Forkflits. Bobridge si dedicherà soprattutto alla pista preparando il grande appuntamento con le Olimpiadi di Rio, dove sarà uno dei punti di forza del quartetto dell’inseguimento. Nella sua nuova squadra corrono infatti altri pistard, tra cui gli altri inseguitori Luke Davison e Glenn O’Shea. “Il World Tour non è per tutti” ammette Bobridge “Nei primi anni mi sono divertito molto, negli ultimi ho perso un po’ di illusione per questo tipo di corse in Europa. Ora voglio concentrarmi sulla pista. Prima delle Olimpiadi di Londra molti di noi erano sparsi in varie squadre, ora siamo insieme nella stessa squadra e con la mia esperienza World Tour posso apportare molto nelle corse che faremo in Australia, Asia e America”.

Kruopis riparte dalla An Post

Dopo tre stagioni alla Orica il velocista lituano Aidis Kruopis scende in terza categoria, alla squadra continental irlandese An Post. Kruopis vanta anche una vittoria nel World Tour, una tappa al Giro di Polonia di due anni fa, ma anche successi al Giro del Belgio, al Giro di Turchia e al Poitou Charentes. UN ingaggio decisamente di qualità per una squadra continental.

Gasparotto vicino alla Wanty

Dopo l’ingaggio di Marco Marcato e i rinnovi di Napolitano e Selvaggi, la Wanty Groupe Gobert potrebbe ampliare ancora la sua pattuglia italiana. Enrico Gasparotto, non confermato dalla Astana, potrebbe finire alla squadra belga.

Aggressione ad Antonio Di Sante

Sconcertante disavventura per Antonio Di Sante, il corridore passato quest’invenro dalla Aran Cucine alla formazione continental Gm Cycling Team. Mentre si stava allenando Di Sante è stato aggredito da un uomo che aveva cercato di investirlo.

“Ero uscito in allenamento insieme ad Emma Marcelli nei pressi di Tortoreto Lido” spiega Di Santo “siamo entrati in una rotonda e una macchina ci ha puntati, tant’è vero che io sono riuscito ad evitarlo solo perchè l’ho visto con la coda dell’occhio. Ci siamo fermati impauriti, ma non e’ finita qui: quest’uomo è sceso dalla macchina e mi ha dato prima una testata e poi un pugno. Ho perso davvero molto sangue, ma per fortuna sono già’ a casa e domani potrò’ continuare ad allenarmi senza troppi problemi, visto che ho riportato solo un piccolo trauma al naso; mi ero spaventato perché’ ho anche vomitato sangue, ma per fortuna non ho riportato gravi conseguenze. Nella concitazione del momento sono anche riuscito a prendere il numero di targa”

“Siamo letteralmente sotto shock per quanto e’ accaduto al nostro corridore” spiega il presidente Gabriele Marchesani “e ci auguriamo che cose del genere non debbano piu’ accadere, non solo perche’ si tratta di un nostro corridore ma qui parliamo della sicurezza di tutti coloro che amano andare in bicicletta. Da parte nostra mandiamo un abbraccio caloroso ad Antonio e ad Emma, sperando di non dover leggere o commentare piu’ notizie del genere”.

I direttori sportivi Alessandro Spezialetti, Alessandro Donati e Dmitry Nikandrov, oltre al resto della dirigenza del team, si uniscono nell’abbraccio collettivo a Di Sante.