Problemi nel Team Ineos? Bernal: “E’ stato Thomas a dirmi di attaccare”

La diciottesima tappa del Tour de France 2019 ha lasciato tante indicazioni diverse per ogni team: da quelle positive, per Julian Alaphilippe (che è riuscito a conservare la maglia da leader in modo assolutamente brillante), Fabio Aru (in grado di subentrare in top 15 e lasciare ottimi segnali dopo un inizio sotto tono) e soprattutto Nairo Quintana (che, nonostante tutti i problemi all’interno della sua formazione, è riuscito a far valere il suo grande talento riuscendo a conquistare un’incredibile vittoria), fino a quelle negative, che riguardano soprattutto il Team Ineos. L’ex Team Sky ha dovuto fare i conti con una manovra che non è apparsa molto comprensibile: se con il suo attacco il colombiano Egan Bernal ha rosicchiato qualche secondo dal leader Julian Alaphilippe, ha anche cancellato la seconda posizione di Geraint Thomas. Non sembra chiara, a questo punto, la strategia Ineos: qual è il ciclista di punta e chi proverà ad attaccare Alaphilippe prima della passerella a Parigi?

Le dichiarazioni di Geraint Thomas al termine della diciottesima tappa del Tour de France 2019

Già al termine della diciottesima tappa del Tour de France 2019 Geraint Thomas aveva tentato di smorzare le polemiche che avevano riguardato un assetto incomprensibile del Team Ineos. Non essendo chiaro quale sia il pilota di punta, Julian Alaphilippe non può che guadagnare da quella che sembra essere una faida interna tra Geraint Thomas ed Egan Bernal, e che sembra – a tratti – la riproposizione di ciò che si è potuto vedere nel 2018 con lo stesso Thomas e Chris Froome.

Volevo un ritmo duro in salita, ma non avevamo molti compagni al fianco. Poi quando è partito Egan, Mas ha tenuto l’andatura, con un ritmo regolare, non troppo alto. Personalmente sentivo buone gambe e ho provato per vedere cosa sarebbe successo. Nel complesso è stata una buona giornata per noi, con Egan che ha guadagnato terreno”, ha spiegato Geraint Thomas, lasciando intendere che tutto ciò che è accaduto nell’ambito della diciottesima tappa del Tour de France 2019 è stato frutto di una manovra concordata dai due ciclisti del Team Ineos. 

E ancora: “Non abbiamo staccato Alaphilippe, sapevamo che non sarebbe stato facile. Ma mancano ancora due giorni molto duri. Speravamo di riuscirci oggi, ma ci sono altri due giorni per provarci. Manca ancora molto e non è finita”. Al di là delle parole del gallese, comunque, l’unico obiettivo di giornata – conquistare la maglia gialla – è fallito.

Egan Bernal contro le polemiche: le sue dichiarazioni sulla diciottesima tappa

Dopo le parole del suo compagno di squadra, anche Egan Bernal è tornato sull’accaduto della diciottesima tappa del Tour de France 2019, spiegando che quell’attacco che gli ha permesso di conquistare il secondo posto in classifica gli è stato suggerito da Geraint Thomas.

“È stato Geraint a dirmi di attaccare e fare quello scatto, poi avrebbe provato lui. Eravamo d’accordo su come agire, tutto quello che facciamo è perché dietro abbiamo i direttori sportivi in ammiraglia che ci dicono di farlo”, ha spiegato il colombiano giustificando una manovra che era sembrata problematica per l’ordine e l’integrità del team. Lo stesso Bernal ha spiegato di sentirsi in un ottima condizione:  “Mi sento bene. Sono contento che abbiamo guadagnato un po’ di tempo su Julian, che era l’obiettivo principale. Ora vediamo giorno dopo giorno cosa riusciamo a fare e se possiamo ribaltare la situazione”.

Insomma, il leitmotiv delle due dichiarazioni è il medesimo e non lascia spazio a troppe interpretazioni; già nel 2018 la situazione era sembrata analoga con due ciclisti di punta, come Geraint Thomas e Chris Froome, che alla fine aveva rinunciato all’ipotesi vittoria; l’interrogativo, a questo punto, è necessario: chi attaccherà Julian Alaphilippe per conquistare la maglia gialla? Se dovessero esserci problemi di qualsiasi tipo, l’unico a giovarne sarebbe proprio il francese.