Diego Ulissi, la vittoria della felicità

All’interno 8 interviste – “La vittoria della felicità”. Così un emozionato Diego Ulissi dopo aver tagliato il traguardo di Fiuggi. Per il livornese della Lampre è la quarta vitoria al Giro d’Italia, un’emozione a cui dunque dovrebbe essere piuttosto abituato. Ma questa resta una vittoria speciale, che chiude un anno travagliato per le note vicende seguite allo strano caso di “doping” che gli è costato nove mesi di stop. Nove mesi difficili e sofferti che hanno trovato sfogo a Fiuggi.

La lunghissima tappa di oggi ha detto anche di un Contador che ha superato la prova più critica ma non senza problemi. Del resto in una tappa di oltre sette ore appena dopo una caduta come quella di ieri che gli ha provocato la lussazione di una spalla non si poteva immaginare un Contador senza nessun risentimento. Sul podio il campione spagnolo è tornato a vestire la maglia rosa, contrariamente a ieri, ma ora sarà atteso ad un test davvero impegnativo per lui in questo momento, l’arrivo in salita di Campitello Matese, la salita più difficile della prima metà di Giro d’Italia in una giornata che potrebbe incontrare anche il cattivo tempo.

Ecco le interviste del dopo tappa.

Diego Ulissi, Lampre Merida: “E’ la vittoria della felicità, da condividere con chi mi è stato vicino in questi mesi: la famiglia, i compagni, i tifosi gli sponsor e una squadra che ha sempre avuto tanta fiducia in me e non mi ha mai fatto mancare il supporto. La tappa è stata lunghissima, così come lungo è stato lo sprint: dopo l’ultima svolta, ho visto che alcuni corridori già iniziavano la loro progressione, ma io ho preferito attendere e muovermi al momento giusto, sfruttando il grandissimo lavoro della squadra. Dopo il traguardo l’emozione è stata tanta, soprattutto nel vedere compagni come Manuele Mori esultare come se avessero vinto un Mondiale. Ringrazio tutti, dal primo all’ultimo, stiamo correndo come una squadra unita e con grande affiatamento. Sapevo che la mia condizione era in crescita, i tecnici mi dicevano di avere pazienza e io ho aspettato il mio giorno, lavorando e correndo con grinta per tornare a esprimere le mie qualità. La soddisfazione è enorme”

Contador attorniato dai compagni di squadra
Contador attorniato dai compagni di squadra

Alberto Contador, Tinkoff Saxo: “Sono contento perchè ho superato la giornata, cosa che non avevo molto chiara stamani. Però ho sofferto molti dolori. E’ stata una tappa di sette ore e venti e dopo quattro ore non sapevo più dove mettere la mano. Spero che con il passare dei giorni la situazione migliori. Mi aspettano alcuni giorni difficili, spero di superarli nel miglior modo possibile. Domani è una tappa complicata per me. All’inizio doveva essere una tappa in cui attaccare però ora servirà prudenza. Ora l’unica cosa a cui penso è riposare”.

Juan Josè Lobato, Movistar: “Non mi piace cercare scuse, ma sono arrivato a questo Giro d’Italia con un mese senza corse e questo mi sta costando un po’. Poco a poco sto recuperando il ritmo di corsa. Gli sprint sono pazzi, non c’è una squadra che riesca a mettere il gruppo in fila ed eliminare i rischi. Oggi gli ultimi chilometri erano duri e nel finale non potevo dare di più. Non avevo più la forza per trovare la posizione e lanciare lo sprint da dove volevo. Io punto soprattutto alla seconda settimana, ho le mie tappe marcate e spero di migliorare questo secondo posto”

Enrico Battaglin, Bardiani CSF: “Ai 150 metri quando ho iniziato a sprintare a centro strada ho pensato che il successo fosse possibile. La mia progressione era perfetta ma poi ai -50 mi sono spostato sulla sinistra, con Belletti ci siamo sfiorati e ho perso un paio di pedalate fondamentali. A quel punto Ulissi al centro strada era inarrivabile e alla fine ho chiuso quinto. Peccato perché era una buona occasione, però penso che complessivamente siamo andati bene. Ci sono ancora diverse tappe da qui in avanti per me e la concreta possibilità di fare sempre meglio”

Sonny Colbrelli, Bardiani CSF: “Ho perso diverse posizioni dentro all’ultimo chilometro e il varco giusto per sprintare mi è si è aperto soltanto alla fine. Ho seguito Enrico (Battaglin, n.d.r.) per un tratto, poi mi sono buttato a centro strada, rimontavo bene, molto forte ma la linea d’arrivo era troppo vicino”.

Fabio Felline, Trek: “Non sono contento. Quando ho iniziato la mia volata ero in buona posizione, e mi sentivo molto bene. Ma nel momento in cui ho iniziato la volata mi sono trovato davanti Modolo e ho dovuto rallentare per dribblarlo. Quando ho ricominciato la mia volata, avevo perso il momento giusto. Per me oggi avevo la vittoria vicino con le mie sensazioni.”

Matthew White, Ds Orica: “Sono orgoglioso di come hanno corso i ragazzi. Oggi era come una classica, ma dopo sette giorni di corsa. Ogni corridore ha fatto esattamente quello che doveva. L’altra cosa piacevole è che Gerrans è sulla via del pieno recupero. Ha avuto una stagione orribile finora con gli infortuni. Oggi era la prima volta che poteva provare a fare un risultato per sè. Il terzo posto è un buon segno per il prosieguo del Giro e della stagione”.

Grega Bole, CCC: “E’ stata una tappa e un finale molto duro. Mi sentivo bene in salita e quando la tappa è entrata nella fase decisiva ho dovuto lottare per la posizione. Sulla salita Sylwester Szmyd, Branislau Samoilau e Marek Rutkiewicz mi stavano proteggendo e quest’ultimo mi ha aiutato a iniziare la volata. Quando abbiamo dato il via allo sprint le mie gambe non erano così forti come in precedenza e non ho avuto abbastanza energie per lottare per il podio”.