Mondiali su pista, Viviani delude

Niente medaglia per Elia Viviani ai Mondiali su pista di Calì. Il corridore della Cannondale stavolta non ha confermato le attese che lo vedevano tra i grandi favoriti nella corsa a punti. Viviani non è mai stato nel vivo della corsa, conquistando solo sette punti che l’anno relegato al 13° posto.

La vittoria è andata all’idolo di casa Edwin Avila, il ragazzo del Team Colombia di Claudio Corti, nato proprio a Calì.

“Voglio ringraziare e dedicare questa vittoria al mio Paese, alla Federazione Colombiana, il Comitato Olimpico, Coldeportes, la mia Famiglia e naturalmente al mio Team Colombia – ha dichiarato il Neo-Campione del Mondo – è stata una gara durissima, ma sapevo di essermi preparato molto bene, e quindi credevo fino in fondo nelle mie possibilità.”

“In passato avevo vinto questa gara tante volte, ma mai con più di un giro di vantaggio, mentre questa volta sono riuscito a guadagnarne tre: questo lo devo senza dubbio all’esperienza del ciclismo su strada, che mi ha dato fondo e resistenza senza le quali oggi non porterei questa medaglia al collo.”

CORSA A PUNTI UOMINI: 1. Edwin Avila Vanegas (Col) p. 70; 2. Thomas Scully (Nzl) p. 66; 3. Eloy Teruel Rovira (Spa) p. 58; 4. Andreas Graf (Aut) p. 50; 5. Lok Cheung King (Hkg) p. 41; 6. Martyn Irvine (Irl) p. 35; 7. Theo Reinhardt (Ger) p. 34; 8. Ivan Savitckii (Rus) p. 33; 9. Thery Schir (Svi) p. 26; 10. Glenn O’Shea (Aus) p. 24; 11. Milan Kadlec (R. Ceca) p. 23; 12. Kenny De Ketele (Bel) p. 11; 13. Elia Viviani (Ita) p. 7; 14. Roman Lutsyshyn (Ucr) p. 4; 15. Vivien Brisse (Fra) p. 3;

Nel km da fermo maschile il francese Pervis ha bissato l’oro del keirin, andando ad un soffio dal suo record del mondo. Argento al tedesco Eilers e bronzo al neozelandese Van Velthooven. In questa disciplina, come in tutte quelle della velocità, non erano presenti gli azzurri.

KM DA FERMO UOMINI: 1. Francois Pervis (Fra) 59”385, media 60.621; 2. Joachim Eilers (Ger) 59”984; 3. Simon Van Velthooven (Nzl) 1’00”518; 4. Krzysztof Maksel (Pol) 1’00”533; 5. Hugo Haak (Ol) 1’01”076; 6. Fabian Hernando Puerta Zapata (Col) 1’01”110; 7. Michael D’Almeida (Fra) 1’01”154; 8. Eric Engler (Ger) 1’01”327; 9. Tomas Babek (R. Ceca) 1’01”924; 10. Andrey Kubeev (Rus) 1’02”024;

La terza medaglia d’oro assegnata è stata quella dell’inseguimento individuale femminile. Nelle qualificazioni è stata l’americana Sarah Hammer a siglare il miglior tempo, ma poi in finale si è vista battere dalla britannica Joanna Roswell. Bronzo per l’australiana Amy Cure. Beatrice Bartelloni e Maria Giulia Confalonieri hanno chiuso al 12° e 15° posto.

FINALE 1-2: 1. Joanna Rowsell (Gbr) 3’30”318; 2. Sarah Hammer (Usa) 3’31”535;
FINALE 3-4: 3. Amy Cure (Aus) 3’36”174; Ganna Solovei (Ucr) 3’37”003.