Mondiali di ciclismo, nel 2018 tocca agli scalatori

Cosa rimane dei Mondiali di Bergen 2017 dopo il fantastico tris di Peter Sagan? La certezza che nel ciclismo di oggi le tattiche decise a tavolino non funzionano se di mezzo c’è un fenomeno come lo slovacco che è rimasto al coperto fino ai 500 metri finali, tanto gli sono bastati quelli. Ma anche la consolazione che il prossimo anno, ai Mondiali di Innsbruck 2018, il copione sarà sicuramente diverso perché il percorso si annuncia come il più duro degli ultimi dieci anni anche se qualcuno lo paragona già a quello terribile di Sallanches 1980 che incoronò Bernard Hinault.

Mondiali di ciclismo 2018. Italia con Nibali e Aru?

Nessuno ha ancora avuto modo di provarlo, ma il tracciato dei Mondiali di Ciclismo 2018 su strada già dalla sua presentazione si adatta agli scalatori puri o al massimo ai passisti dal grande fondo, uomini che puntano alla vittoria nella classiche più dure e soprattutto nei Grandi Giri. Ecco perchè, anche se manca tantissimo al 29 settembre 2018 quando si assegnerà il titolo più atteso, per i tifosi è bello sognare con i nomi dei possibili protagonisti. Vincenzo Nibali non ha fatto mistero di voler essere uno dei capitani dell’Italia e ne ha già parlato con il ct Davide Cassani: ma con lui possiamo già immaginare Fabio Aru e Domenico Pozzovivo, Gianni Moscon e Davide Villella, Alberto Bettiol e Diego Rosa, oltre a Gianluca Brambilla e Giovanni Visconti. E gli altri? La Colombia può avere uno squadrone con Quintana, Uran, Henao, Chaves, Lopez, Bernal, Atapuma, Anacona e Pantano, la Spagna accanto a Valverde può mettere Landa, Izagirre e Castroviejo, la Gran Bretagna con Froome capitano e accanto a lui i gemelli Yates, Swift e Cummings, il Belgio con Gilbert, Teuns, Wellens, De Gendt, la Francia che può proporre Bardet, Pinot, Barguil, Alaphilippe, Vuillermoz e Gallopin, l’Olanda con Dumoulin, Kelderman, Mollema e Poels.

Prova in linea e cronometro, i Mondiali 2018 sono terribili

La prova in linea per gli Uomini Elite sarà la Kufstein-Innsbruck, 259.4 km. Prima cinque giri del circuito caratterizzato dalla salita di Igls (7.9 km al 5.7%), poi un secondo circuito ancora con la salita di Igls seguita a stretto giro da quella di Gramartboden, uno strappo di 2800 metri all’11.5% di pendenza media ma che arriva anche al 25%. Durissima anche la crono individuale da Alpbachtal Seenland a Innsbruck per 54.2 km con la salita di Gnadenwald (4.9 km al 7.1% con punte al 15%) a circa 17 chilometri dal traguardo, seguita da una discesa e da un tratto conclusivo pianeggiante.