Caleb Ewan e Simon Yates, i due nuovi fenomeni della Orica

Fedele alla politica seguita fin dal suo arrivo nel grande ciclismo la Orica GreenEdge continua a lanciare nuovi giovani talenti, australiani ma non solo. La scorsa settimana hanno brillato Caleb Ewan e Simon Yates.

Ewan, velocista non ancora 21enne, argento mondiale a Ponferrada tra gli under, ha già siglato la bellezza di dieci vittorie in questa sua prima stagione da professionista. E’ vero, ha corso e vinto gare non di primissima fascia, ma vincere dieci corse al debutto tra i pro in mezza stagione è un risultato che in ogni caso la dice lunga sul potenziale di questo giovane australiano. Nell’ultima settimana Caleb Ewan ha vinto quattro tappe su otto al Giro di Corea, conquistando anche la classifica generale. In precedenza aveva vinto al Langkawi e all’Herald Sun Tour, con anche un successo in Europa nella Vuelta Rioja. Ma ha brillato anche al Giro di Norvegia, dove è finito due volte secondo battuto solo da un certo Kristoff.

Caleb Ewan, che ha origini coreane ma è nato a Sidney, ha dato una vera e propria esibizione delle sue qualità al Giro di Corea. “E’ stato molto importante per la sua crescita, perchè qui aveva tutti gli occhi addosso e la pressione ogni giorno” ha spiegato il suo Ds David McPartland “Gli servirà quando avrà questo ruolo anche nelle corse in Europa”.

Anche Caleb Ewan è consapevole di non aver battuto dei campionissimi ma di aver superato uno scoglio importante: “Ovviamente qui il livello tecnico era più basso rispetto alle corse europee” spiega il giovane australiano “Ma per noi era molto difficile controllare la corsa, perchè si correva in sei per ogni squadra e tutti aspettavano sempre noi. Senza tappe di montagna ogni giorno c’era l’occasione per sprintare, è stato abbastanza stressante ma abbiamo tenuto tutto sotto controllo”.

Già nel World Tour invece, sulle montagne del Delfinato, è stato Simon Yates a far splendere i colori della Orica GreenEdge. Simon e Adam Yates sono due gemelli britannici, classe ’92, entrambi scalatori. Se lo scorso anno era stato Adam a mettersi maggiormente in evidenza, ora Simon ha preso decisamente il sopravvento. Al Delfinato lo si è visto appena dietro a Froome in montagna, quinto nella generale, secondo nell’ultima tappa, maglia bianca di miglior giovane. Ma era già andato sugli stessi livelli al Romandia, sesto, e ai Paesi Baschi, quinto, tutte corse World Tour. Ora per Simon Yates è arrivato il momento di debuttare al Tour de France: “Ma senza un obiettivo specifico” mette le mani avanti il giovane britannico “Non correrò per la classifica generale, proverò ad entrare in qualche fuga per giocarmi una tappa”.