Il calendario rivoluzionato di grandi classiche e corse a tappe

Sono molteplici i contraccolpi che la situazione legata alla pandemia di Coronavirus sta portando alla società nazionale e internazionale, ad ogni suo livello, e alla quotidianità delle persone: non ultimo, è colpito in maniera diretta anche il mondo dello sport. E se è vero che tutti gli organi competenti stanno collezionando riunioni e appuntamenti in queste settimane per sbrogliare le situazioni di rispettiva importanza, proviamo in queste righe ad esaminare la situazione del ciclismo: cosa è successo e, soprattutto, cosa succederà.

Ciclismo e Coronavirus: la situazione attuale

Gli appassionati della disciplina e coloro che amano scommettere sui risultati delle gare utilizzando siti come casinoonlineaams.com sono in questo periodo rimasti certamente delusi, pur comprendendo bene la situazione di emergenza: anche il ciclismo è infatti stato sospeso, prima a tratti e bocconi, poi in maniera completa e totale. E ad oggi l’incertezza è ancora tanta in merito alla stagione 2020.

La prima corsa rinviata è stata, settimane fa, la Parigi-Nizza: da quel momento, tutte le altre hanno progressivamente seguito la stessa linea, per arrivare poi ad uno stop ufficiale in essere fino al 30 aprile. Tutto semplicemente traslato in maniera momentanea quindi, con una regolare ripresa nel mese di maggio? No, è decisamente complicato che la realtà vada a coincidere con questi programmi, per via di motivazioni logistiche e soprattutto di organizzazione temporale.

E infatti ad essere annullato non è stato solamente (tra gli altri) il Tour of The Alps, che era in programma dal 20 al 24 aprile, ma anche il Giro di Romandia e Giro d’Italia: il primo è stato direttamente cancellato e nel 2020 non si terrà; per quanto riguarda il secondo invece la partenza avrebbe dovuto essere il 9 maggio da Budapest, ma anche in questo caso si è optato per uno spostamento.

Nella situazione attuale, tra gli eventi WT, sembra essere il Giro del Delfinato in Francia il principale indiziato per essere la prima corsa nuovamente effettuata: ma si parla dei primi giorni di giugno. Nel frattempo la situazione è in costante evoluzione, ma la soluzione più probabile al momento sembra essere quella di incastrare la maggior parte degli eventi dal momento in cui si potrà tornare “in pista”: un puzzle di molto difficile composizione che permetterebbe però di recuperare tutte le corse o le tappe che sono state momentaneamente annullate.

Le dichiarazioni di Lappartient

Sarà quindi possibile recuperare in questo 2020 tutte le gare ad oggi rinviate? Dopo un lungo periodo di silenzio, ha recentemente parlato in merito alla questione anche il presidente della Federazione Internazionale, provando a tracciare un quadro della situazione e di quelle che sono le intenzioni da parte dell’Uci. In un primo momento quindi David Lappartient ha annunciato che l’attività sarebbe stata prolungata fino al termine di ottobre o anche a novembre, dunque di un paio di settimane rispetto ai programmi iniziali.

Una soluzione, probabile, potrebbe perciò essere quella di posticipare la fine della stagione e in questo modo riproporre le grandi gare che sono state cancellate (il Giro d’Italia ma anche le classiche monumento) in questa parte finale dell’anno. Proprio queste corse avranno la priorità assoluta sulle altre competizioni. Queste le sue parole: “Nelle settimane a venire lavoreremo per rimodellare il calendario, ovviamente in base all’evoluzione dell’epidemia. La prima possibilità è di riproporre le corse monumento in autunno”.

Parlando del Giro d’Italia, è trapelata anche la possibilità di una modifica sostanziale del suo format: la corsa potrebbe essere ridisegnata, non partendo probabilmente più dall’Ungheria e comprendendo meno tappe del solito, pur di essere salvata nella sostanza. Nel frattempo le varie federazioni locali sono al lavoro per trovare soluzioni relative agli eventi di loro competenza.