Milano-Torino, cavalcata vincente di Pinot

Thibaut Pinot ama in maniera speciale le grandi corse italiane e non è un caso se negli ultimo due anni ha preferito correre il Giro d’Italia invece che il Tour de France. Ieri ci aveva provato invano con la Tre Valli Varesine, questa volta invece ha fatto bottino pieno riportando un francese sul tetto della Milano-Torino 21 anni dopo Laurent Jalabert. Il capitano della Groupama-FDJ, classe ’90, sul Colle di Superga si è messo alle spalle Miguel Angel Lopez (Astana), già primo due anni fa, e il campione del mondo Alejandro Valverde (Movistar).

Milano-Torino, Valverde attacca per primo ma la differenza la fa Pinot

La corsa vera come al solito si è fatta a Superga. Al primo passaggio è stato Valverde in prima persona a fare selezione e con lui sono rimasti in pochi, a cominciare da Pinot e dal fedelissimo David Gaudu. In discesa il gruppetto dei primi si è ricompattato facendo rientrare anche alcuni italiani come Fabio Aru e Domenico Pozzovivo, ma dopo l’attacco di Jakob Fuglsang che ci ha provato da lontano, sono stati ancora i soliti noti a fare la differenza. In quattro davanti, fino a quando Gaudu si è scostato per aver finito il suo lavorro e Lopez lo ha centrato per distrazione. Pinot ha capito che era il momento buono e ha fatto il vuoto, con il colombiano a 10″ e lo spagnolo a 28″. Appena più dietro un ottimo Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli-Sidermec), mentre Domenico Pozzovivo si è piazzato settimo e Fabio Aru nono.

Domani tocca al Gran Piemonte, tornano in scena i velocisti

Sul podio per Pinot è stata festa vera: «Una vittoria bellissima, a pochi giorni dal Lombardia, in una classica mitica, una delle corse che più mi piacciono. Gaudu ha fatto un lavoro eccezionale come tutta la squadra, del resto. Sono orgoglioso di aver vinto qui e ora guardo con grande fiducia a sabato». Domani invece spazio al Gran Piemonte NamedSport, dedicato alle ruote veloci: da Racconigi a Stupinigi, 191 km. Tra i principali iscritti Sonny Colbrelli, il campione olimpico Greg Van Avermaet e Sacha Modolo.