Liegi 2015, le interviste

All’interno le interviste a Valverde, Nibali ed altri – La gioia di Valverde che si regala una terza Liegi costruita con un finale gestito perfettamente e la grande amarezza di Joaquim Rodriguez: la Katusha ha sbagliato i tempi per attaccare Valverde? Ecco le interviste al termine della Liegi 2015.

Alejandro Valverde: “Tutti controllavano me, ma ho saputo reagire perfettamente nei momenti chiave. Nel finale Dani Moreno se ne stava andando. Ha fatto un bell’attacco, era difficile reagire, la corsa era stata dura, ma sapevo che sarebbe stata difficile anche per lui perchè tutti erano stanchi nel finale. Ho deciso di attaccare ai 600 metri ma lasciandomi sempre qualcosa per poi poter sprintare. Questa vittoria ha un sapore speciale perchè arriva al termine di una settimana in cui sono stato secondo all’Amstel e ho vinto la Freccia Vallone. E’ emozionante vincere nella storia di questo sport, nei suoi monumenti”.

Julian Alaphilippe: “Avrei preferito vincere. All’ultimo km mi sono trovato un po’ dietro. Quando Valverde è partito ho provato a rispondergli, ma lui era il più forte oggi. E’ la mia prima partecipazione quindi sono contento di essermi giocato la vittoria con questi campioni. Non potevo fare di più. Sul Saint Nicolas ho provato a seguire gli attacchi. Kwiatkowski si era staccato, a quel punto potevo fare la mia corsa. Gli ultimi km sono passati veloci, non c’è stato tempo di pensare, mi sono solo detto di dare tutto allo sprint. Sono contento della mia forma, sono consapevole che il lavoro paga e che devo continuare a lavorare duramente per poter vincere queste corse”.

Joaquim Rodriguez: “Vedo il bicchiere completamente vuoto. Allo sprint sapevamo che era quasi impossibile battere Valverde. Lui ha fatto una corsa intelligente, ci ha portato esattamente dove voleva per essere sicuro di attaccare quando voleva. Già alla Freccia Vallone non abbiamo attaccato al momento giusto. Quando ho visto l’attacco di Moreno ho pensato che avesse le gambe per andare a vincere, ma Valverde l’ha ripreso e ci siamo trovati nella stessa situazione. Sono deluso, mi sentivo bene, è una corsa che amo ma ancora una volta ho perso l’occasione per vincerla”.

Vincenzo Nibali: “Sono stato fortunato a non cadere prima della Redoute, ma ho dovuto inseguire e la corsa ormai era lanciata. Sulla Roche aux Facons stavo bene ma sapevo che se avessi attaccato tutti mi avrebbero rincorso. Ho pensato che il Saint Nicolas sarebbe stato il posto giusto per attaccare ma le mie gambe hanno detto di no”.

Marc Sergeant, Ds Lotto Soudal: “La Europcar ha condotto nella prima parte. Sulla cote de Wannel a 85 km dal traguardo il distaco era quasi chiuso, poi la Astana ha voluto fare corsa dura come nelle corse precedenti. Wellens ha forato nella discesa dello Stockeu, Vervaecke gli ha dato la sua ruota, ma ha dovuto inseguire a lungo e gli è costato un sacco di energia. Fino alla Redoute Vanendert e Gallopin erano nel primo gruppo. Quando poi la corsa è esplosa Vanendert non è riuscito a reagire a causa dei postumi delle cadute di Amstel e Freccia. Anche Gallopin non è riuscito a stare con i migliori sulla Roche aux Facons. Davanti erano rappresentate squadre forti, dovevamo mettere un uomo invece non avevamo nessuno, un brutto segno. Prima del Saint Nicolas siamo rientrati, ma Gallopin era troppo dietro. Oggi i nostri corridori non stavano così bene come pensavamo e non hanno potuto giocare un ruolo importante. Le classiche fiamminghe sono andate bene, Benoot è stata la rivelazione delle corse, Greipel e Roelandts sono andati sempre forte. Pensavamo di poter fare ancora meglio nelle Ardenne. Ora analizzeremo la stagione, vedremo se abbiamo bisogno di cambiare qualcosa tra i nostri leader per le classiche delle Ardenne”.