Parigi-Roubaix 2018: presentazione, favoriti e percorso

La Milano-Sanremo è stata tiratissima sino alla fine, il Giro delle Fiandre troppo tattico permettendo ad un eccellente outsider come Niki Terpstra di gare sua la Classica.

Adesso tocca alla Parigi-Roubaix 2018 che fa molti è considerata la corsa regina tra quelle di un giorno per la sua storia, per l’unicità del percorso ma anche perché difficilmente qui vince un carneade.

Una battaglia vera sul pavé francese, a due passi dal Belgio, in diretta tv su Eurosport HD e su Raisport che poi cederà il passo a Rai 3, per un’altra giornata da ricordare.

Parigi-Roubaix 2018, tutti contro la corazzata Quick-Step Floors

Nessun dubbio alla vigilia: la squadra da battere nella Parigi-Roubaix 2018 è certamente la Quick-Step Floors, mai partita forte come quest’anno e perfetta per le Classiche del Nord.

Ci saranno Niki Terpstra, in caccia di una clamorosa doppietta dopo il Fiandre e che qui ha già vinto quattro anni fa, ma anche Philippe Gilbert che sogna da sempre di alzare le braccia al Velodromo, Zdenek Stybar e Yves Lampaert capace di andare fortissimo in questo inizio di stagione.

Solo un capitano, massimo due per le altre formazioni.

Greg Van Avermaet (Team BMC) è il campione in carica anche se non sembra al top della condizione e lo stesso discorso vale per Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), con il campione del mondo sempre troppo marcato dagli avversari.

Un gradino sotto ci sono Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), velocisti puri come Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) e Arnaud Démare (FdJ-Groupama) che potrebbe riportare la vittoria in Francia.

E poi gli italiani, pochi ma buoni: su tutti Gianni Moscon (Team Sky) l’anno scorso quinto e adattissimo ad una prova così complicata, ma anche e Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) e Filippo Ganna (UAE Team Emirates).

Ventinove tratti in pavé, la Parigi-Roubaix 2018 si deciderà qui

Sono 29 in tutto i tratti in pavè della Parigi-Roubaix 2018: 257 km in tutto anche se nei primo 100 non succederà nulla se non la classica fuga da lontano.

I primi dieci settori serviranno per prendere confidenza con le pietre del Nord francese, ma poi toccherà alla Foresta di Arenberg e lì cambierà tutto: sono 2400 metri che, se dovesse piovere, sembreranno anche il doppio e comunque alla fine si faranno sentore.

Da lì in poi altri tratti leggendari, come Hornaing (3,7 km), Mons-en-Pévèle (3 km) e la doppietta Camphin-en-Pévèle e Carrefour de l’Arbre che dovrebbero rivelarsi decisivi per l’esito finale.

Conclusione come al solito nel Velodromo di Roubaix.