Mondiali professionisti, la vigilia

Ci sono tante notizie che arrivano da Firenze in questa lunga vigilia verso i Mondiali dei professionisti (o elite, come si dovrebbe dire). La prima e più importante è che il ciclismo ha un nuovo presidente. Il britannico Brian Cookson ha messo fine agli otto anni di presidenza dell’Uci di Pat McQuaid, sperando che porti una guida più virtuosa e meno affaristica. Ma naturalmente c’è la corsa e tutte le attenzioni ora devono essere per i campioni che si giocano la maglia iridata. Ecco dunque tutte le notizie della vigilia dei Mondiali.

La Starting List

Bettini, un Mondiale all’attacco – Quando correva era sempre all’attacco, e così Paolo Bettini vuol disegnare anche questo suo quarto Mondiale da CT. “Vogliamo fare la corsa, correremo sempre all’attacco. Domani pioverà e per qualcuno le cose potrebbero complicarsi. Il film della corsa me lo sono immaginato tutto all’attacco, non vogliamo inseguire, soprattutto con la pioggia”.

Ponzi e Caruso riserve – Il Ct Paolo Bettini ha ufficializzato che le due riserve azzurre saranno Giampaolo Caruso e Simone Ponzi. I nove titolari sono dunque: Nibali, Vanotti, Pozzato, Ulissi, Scarponi, Visconti, Paolini, Santaromita e Nocentini.

Strategie e favoriti – Sono due i grandi favoriti di questo Mondiali, Cancellara e Sagan. Due campioni tra cui non c’è grande simpatia, per non dire una vera e propria rivalità. Entrambi hanno nelle gambe il numero per risolvere la corsa. Da Cancellara ci si aspetta la solita sciabolata nei km finali, presumibilmente sull’ultimo passaggio dal muro di via Salviati. Sagan è nettamente il più veloce tra i corridori di prima fascia, ma ha anche altre frecce al suo arco come dimostrato in Canada, dove in ogni caso il livello non era da Mondiale. La sua dovrà essere una corsa attenta, visto che ha una squadra quasi inesistente. La Svizzera di Cancellara è di buon livello ma non certo una corazzata. Proprio perchè i due grandi favoriti non hanno squadre straordinarie potrebbe uscire una corsa aperta e molto combattuta. La Spagna ha molte carte, con Valverde e Rodriguez prima di tutto, ma un ambiente piuttosto inquieto con clan contrapposti. Il Belgio, che correrà con soli sette uomini, ha un Gilbert cresciuto molto ultimamente, ma che non sembra vincente in un testa a testa con Sagan e Cancellara. C’è poi Froome nella Gran Bretagna, la mina vagante Stybar, gli irlandesi Roche e Martin, gli scalatori colombiani, e squadre come Olanda, Australia, Francia, che non hanno nulla da perdere. Tante squadre e corridori forti ma battuti nel finale e due favoriti con squadre attaccabili. Gli ingredienti giusti perchè possa partire una fuga importante a 3-4 giri dalla fine. E’ quello il treno che dovranno raccogliere gli azzurri per puntare al risultato grosso. Il Ct Bettini ha tre carte principali: Nibali, Pozzato e Ulissi. Se vorrà vincere secondo noi dovrà muovere due di questi corridori nell’azione che sicuramente partirà negli ultimi 50-60 km.

Alleanze segrete – E’ la storia del Mondiale e non c’è da scandalizzarsi. Le alleanze trasversali ci sono sempre state, intrecci tra squadre nazionali, formazioni di club, interessi di sponsor. Per Sagan e Cancellara sarebbe fondamentale riuscire a tessere delle alleanze con altre squadre di secondo piano per poter arrivare senza spremersi troppo al finale. Cancellara ha qualche amico tra americani e lussemburghesi. Sagan può cercare qualche compagno di club tra polacchi e sloveni. E il “kazako” Nibali può ottenere qualche aiuto tra gli Astana sparsi nei paesi dell’est.

Arriva la pioggia? – Dopo una settimana di bel tempo su Firenze potrebbe arrivare la pioggia proprio domenica. Le previsioni danno un deciso peggioramento del tempo con una consistente possibilità di pioggia nel pomeriggio. Ovviamente se così fosse, la corsa sarebbe ancora più dura e selettiva e per il nostro leader Nibali dovrebbe essere un vantaggio.

Froome, corsa dura insieme a Wiggins – La maglia iridata sopra a quella gialla? Manca dal 1989, quando l’exploit fu completato da Greg Lemond, vincitore nella stessa stagione di Tour e Mondiale. Domani Chris Froome proverà ad interrompere questa striscia negativa dettata da una sempre più esasperata specializzazione. Froome non ha mai fatto granchè nelle gare in linea e non figura tra i favoriti, ma la difficoltà del tracciato potrebbe concedergli qualche chance. “Per vincere dovrò provare un attacco negli ultimi due giri, cercheremo di fare la corsa più dura possibile” annuncia il leader della Gran Bretagna. A Firenze si riformerà la strana coppia Froome – Wiggins, stavolta con un chiaro ruolo di leader e gregario: “Bradley può essere un corridore chiave nel finale di corsa. Spero che negli ultimi giri sia ancora con me” conclude Froome.

Cancellara snobba Sagan e Pozzato – Per quasi tutti è Fabian Cancellara il favorito numero uno dei Mondiali. Dopo tanti trionfi la maglia iridata nella prova in linea sarebbe il giusto coronamento di una carriera strepitosa. Come sempre Cancellara cercherà un numero per staccare tutti e vincere, alla sua maniera, da campione vero. Anche le sue dichiarazioni di vigilia non sono mai banali. “Pozzato? Fossi stato al suo posto non sarei nemmeno venuto. Nibali farà un bel Mondiale, alla Vuelta ha dimostrato di essere in condizione, però sarà dura per lui vincere” E’ il giudizio netto di Cancellara sugli azzurri. Il campione svizzero non teme nemmeno il rivale delle ultime sfide nelle classiche, Peter Sagan: “Ha corso in America e non credo avrà il fondo sufficiente”.

Valverde da leader – Finita l’era Freire la Spagna riparte da Valverde. “L’idea è che io sono il leader e Rodriguez in seconda battuta” annuncia Valverde alla vigilia dei Mondiali “Soprattutto la strategia sarà di controllare la corsa in ogni momento per non dover rincorrere. Il nuovo Ct Minguez mi piace, è stato molto chiaro. Chi non seguirà le direttive non farà parte del gruppo il prossimo anno”.

Interessante l’analisi degli avversari e del percorso fatta da Valverde: “I rivali sono Sagan, Gilbert, Cancellara, Nibali, Ulissi. Cancellara non avrà problemi in salita. Io posso giocarmela con tutti nel finale tranne che con Sagan. La chiave sarà la distanza, perchè una corsa di 270 km è completamente diversa da una di 200. La Vuelta ti dà una punta di forma diversa e per questo penso che alla distanza verranno fuori i corridori che l’hanno fatta. Il percorso è duro, penso che la salita di Fiesole sarà decisiva. L’ho trovata più impegnativa di quanto pensassi. L’altra salita è dura, servirà un 27, ma molto corta, ti soffoca però lo passi”.