Davide Cassani: Una grande squadra

Per il sesto Mondiale consecutivo non c’è traccia d’azzurro sul podio. Un vuoto che comincia ad essere pesante come i sei anni senza vittorie nelle grandi classiche. Ma l’unità della squadra, la generosità e l’entusiasmo dimostrato dagli azzurri rappresenta comunque un bilancio almeno parzialmente soddisfacente. Lo è senz’altro per il Ct Davide Cassani, che alla sua prima esperienza sull’ammiraglia azzurra archivia un Mondiale che si preannunciava molto difficile per la nostra squadra con il miglior piazzamento di Colbrelli, 13°.

“Abbiamo fatto tutto quello che avevamo programmato e sapevamo che non sarebbe stato facile” è il commento di Davide Cassani “Avevamo studiato le previsioni del tempo e proprio in coincidenza con il temporale avevamo programmato l’attacco di Visconti e Caruso. Lo scopo era quello di allungare il gruppo, per lanciare poi qualche uomo in fuga. Abbiamo acceso noi la corsa, abbiamo alimentato varie fughe, siamo sempre stati presenti, De Marchi è stato raggiunto a 6 km dall’arrivo. Devo ringraziare tutti i ragazzi perché hanno corso come una grande squadra”.

Difficoltà che anche il presidente federale Renato Di Rocco aveva messo in preventivo: “Abbiamo visto una squadra ben orchestrata ed eravamo consapevoli che ci mancava un uomo che potesse finalizzare un’azione particolare che non fosse quella di arrivare allo sprint. La squadra è rimasta compatta fino alla fine. C’è stata un’azione individuale, che ci attendevamo, e così è stato. Però se guardiamo i primi arrivati, potrebbero tutti figurare come degni vincitori, ciò per dire la difficoltà della corsa. Per questo un bravo al progetto di Davide e a tutti i corridori che hanno corso onorando la maglia azzurra”.

Il presidente fa anche un bilancio di questa settimana di Mondiali per il ciclismo azzurro. Torniamo a casa con una sola medaglia, l’argento di Sofia Bertizzolo tra le juniores, tanti piazzamenti, ma anche parecchie ombre, soprattutto nelle prove contro il tempo, una lacuna che il nostro ciclismo fatica a superare: “Forse ci aspettavamo qualcosa di più. Tre quarti posti non è piacevole, ma significa che abbiamo margini di crescita. Sappiamo che nelle prove a crono c’è un gap che stiamo colmando. Ci auguriamo che atleti e squadre di appartenenza degli juniores e under 23 si convincano che le cronometro contribuiscono alla crescita fisica e psicologica degli atleti. Abbiamo visto dei giovani talenti, sia tra gli uomini sia tra le donne, osando anche qualcosa, ovvero mettendo in campo in alcuni casi molti atleti di primo anno e questo ci permette di guardare con fiducia il futuro”.

“E’ mancata la medaglia” commenta invece Sonny Colbrelli, primo azzurro al traguardo con il suo 13° posto “ma come Nazionale penso che abbiamo fatto una buona corsa e possiamo andare a testa alta per come ci siamo mossi dall partenza all’arrivo. Siamo stati sempre protagonisti e quando negli ultimi chilometri abbiamo capito che si poteva arrivare allo sprint, i miei compagni sono stati fantastici nel supportarmi nel migliore dei modi. Io avevo il compito di seguire fino all’ultimo gli altri velocisti in gruppo, come Kristoff e Degenkolb, ci sono riuscito ma purtroppo in volata, seppur sapendo che le medaglie erano oramai andate, sono rimasto chiuso alle transenne e non ho potuto sprintare come avrei voluto. Da una parte mi dispiace perché potevo arrivare nei dieci e sarebbe stato comunque un ottimo risultato per me e la Nazionale, dall’altro lato non posso nascondere un pizzico di felicità perché era pur sempre la mia prima partecipazione ai Mondiali e penso di aver fatto una bella gara, soprattutto perché ho dato tutto per ripagare la fiducia che il CT Cassani aveva posto su di me”.