Giro d’Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto

Giro d'Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto, altimetria
Giro d’Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto, altimetria

Mercoledì 28 maggio 17° tappa Giro d’Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto 208 km

Tappa per velocisti? Non proprio. Anche se l’organizzazione ha inserito questa diciassettesima tappa nelle frazioni pianeggianti, il percorso potrebbe riservare qualche sorpresa. Il Muro di Cà del Poggio a 20 km dall’arrivo potrebbe rendere difficile la vita ai velocisti e creare un finale non scontato.

Giro d’Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto, cronotabella

Giro d’Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto, 17° tappa – Il percorso

Giro d'Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto, planimetria
Giro d’Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto, planimetria

E’ un percorso con molte salitelle e strappi quello che porta da Sarnonico a Vittorio Veneto. Un tracciato che sarà interessante per chi vorrà provare una fuga da lontano e non ama le grandi salite. Per molti sarà l’ultima vera occasione di centrare un bel risultato in questo Giro d’Italia, visto che al termine mancano ormai solo tre tappe di altissima montagna riservate a pochi, e il gran finale di Trieste per velocisti. I cacciatori di tappe intermedie dovranno dunque darsi da fare oggi e per questo la tappa potrebbe essere molto veloce e combattuta. Il percorso scende da Sarnonico verso Trento e attraversa la Valsugana, in una prima metà di tappa senza grandi difficoltà. Un primo dente lo si supera alle Scale di Primolano, ma è soprattutto negli ultimi 60 km che il percorso si fa più mosso. Gli strappetti di Quero, Valdobbiadene e Santo Stefano anticipano quello che potrebbe essere il momento chiave della tappa, il Muro di Cà del Poggio. E’ un muro vero e proprio, circa 1 km al 12% con punta massima del 18%. Per i velocisti non sarà scontato superarlo, soprattutto se qualche squadra cercherà di fare la corsa dura. Dallo scollinamento mancheranno ancora 20 km con un altro piccolo dislivello ad Ogliano prima del traguardo finale di Vittorio Veneto. E’ una tappa che si presta a diverse soluzioni. Può essere buona per una fuga da lontano di corridori fuori classifica o per una volata di gruppo un po’ scremato, forse senza veri velocisti, dallo strappo di Cà del Poggio.

Giro d’Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto, 17° tappa – Il territorio

Si parte dalla Val di Non, dal paese di Sarnonico. La tappa scende verso Dermulo, nelle cui vicinanze si trova il Santuario di San Romedio, composto da cinque piccole chiese sovrapposte pittorescamente abbarbicate su una rupe. La discesa della Val d’Adige ci porta dopo una quarantina di km a Trento. L’asse storico dell’assetto urbano del capoluogo trentino è costituito da via Belenzani e piazza del Duomo, dove tra numerosi palazzi storici come Palazzo Thun e Alberti-Colico, fanno capolino eleganti negozi e caffè. Il monumento più noto di Trento è tuttavia il Castello del Buonconsiglio, una costruzione iniziata a metà del Duecento e proseguita per secoli con ampliamenti e nuove aggiunte. Nella Torre dell’Aquila, che fa parte del complesso, si trova il Ciclo dei Mesi, considerato il più importante ciclo pittorico del gotico internazionale in Europa.

Lasciata Trento si pedala in Valsugana, una valle glaciale e fluviale percorsa dal fiume Brenta. La valle fu fortificata nel Medioevo con numerosi castelli posti nei punti più strategici. Borgo Valsugana è dominata dalla mole bastionata di Castel Telvana. Qualche chilometro più avanti il Giro entra in Veneto. Feltre, in val Belluna, sul Piave, fu abitata dai Reti. Dopo il periodo romano e comunale fu sotto diverse signorie. Fu distrutta nel 1510 nella battaglia tra i veneziani e la Lega di Cambrai. La città fu ricostruita dai veneziani in forme rinascimentali e barocche, come testimonia la centrale piazza Maggiore con il Palazzo Guarnieri, il Palazzo della Ragione e la Chiesa di San Rocco.

Si scende ancora a sud, verso le colline di Valdobbiadene e Conegliano, dove si producono vini pregiati e noti in tutto il mondo. La strada che porta a Conegliano è chiamata Strada del vino bianco.

Sono gli ultimi chilometri verso Vittorio Veneto, alle pendici delle Prealpi bellunesi, vicino al Bosco del Cansiglio. Il nome Vittorio Veneto si riferisce a Vittorio Emanuele II, il re al potere nel 1866 quando l’unione dei paesi di Ceneda e Serravalle determinò la nascita del comune di Vittorio Veneto. L’arrivo di tappa a Vittorio Veneto è un ricordo della battaglia finale della prima guerra mondiale.

Giro d’Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto, 17° tappa – I GPM

km 107.6 – Fastro-Scale di Primolano – m 352 (4» cat.)
km 162.5 – Santo Stefano – m 321 (4» cat.)
km 188 – Muro di Ca’ del Poggio – m 242 (4» cat.)

Giro d’Italia 2014 Sarnonico Vittorio Veneto, 17° tappa – La storia

E’ un territorio ricco di spunti e aneddoti ciclistici quello attraversato da questa tappa. Il più importante è senz’altro quello che accadde alle Scale di Primolano al Giro d’Italia del 1950. Fausto Coppi era reduce da una primavera trionfale, con i successi per distacco alla Freccia Vallone e alla Parigi Roubaix. Quel Giro lo vedeva in attesa di sferrare l’attacco alla maglia rosa Hugo Koblet sulle grandi montagne, dove però Coppi non arrivò. Proprio alle Scale di Primolano il Campionissimo cadde, urtato da Armando Peverelli. Tra le lacrime Coppi fu costretto a ritirarsi con una tripla frattura all’anca, uno dei tanti incidenti della sua carriera, che lo fermò per tutto il resto della stagione. Un altro aneddoto: proprio quel giorno Coppi incontrò per la prima volta Giulia Occhini, la Dama Bianca, accorsa con il marito, grande tifoso di Coppi, all’ospedale di Trento una volta saputo dell’incidente.

Il Giro e il grande ciclismo hanno pedalato spesso da queste parti: Valdobbiadene ricorda una bella vittoria di tappa di Petacchi nel 2009, il Muro di Cà del Poggio il tricolore di Visconti. Vittorio Veneto ha anche ospitato l’ultima tappa del Giro d’Italia 1988, quello del Gavia vinto da Hampsten. A Vittorio Veneto si corsero due semitappe, una linea vinta dal velocista Urs Freuler, l’altra a cronometro con il successo di Lech Piasecki.