Giro d’Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello

Giro d'Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello, altimetria
Giro d’Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello, altimetria

Martedì 27 maggio, 16° tappa Giro d’Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello 139 km

Il Giro d’Italia ci riprova. Annullata un anno fa per la neve, la Ponte di Legno Val Martello viene riproposta nel suo percorso originario. Una tappa breve ma durissima, con tre lunghe e difficili salite in sequenza che toccano altitudini dove ogni pedalata è più faticosa. Una tappa che potrebbe essere epica e decisiva per le sorti del Giro d’Italia 2014.

Giro d’Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello, cronotabella

Giro d’Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello, 16° tappa – Il percorso

Giro d'Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello, planimetria
Giro d’Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello, planimetria

Un percorso breve nel chilometraggio ma che porta il Giro a superare tre veri giganti: Gavia, Stelvio e Val Martello. Si parte da Ponte di Legno e dopo una breve discesa comincia subito l’interminabile Gavia. La salita è abbastanza facile all’inizio, fino a Sant’Apollonia. Dopo sei km la strada si restringe e si fa più dura, raggiungendo anche picchi del 16%. Le pendenze restano costantemente importanti anche nei km successivi, quando si comincia a pedalare oltre i duemila metri di quota in uno scenario mozzafiato, tra vette che sembrano toccare il cielo. A circa tre km dal Gpm si supera una galleria di circa 400 metri, quindi si affronta l’ultimo tratto sempre sull’8-9% fino a scollinare al Rifugio Bonetta. La discesa è stretta e ripida, ma tutto sommato lineare. Il tratto più tortuoso è negli ultimi km che precedono il passaggio da Santa Caterina Valfurva, dopodichè la strada continua a scendere per altri 12 km senza nessuna difficoltà arrivando a Bormio.

Da Bormio comincia subito la salita verso il passo dello Stelvio. Una salita mitica, incastonata tra montagne straordinarie, anche se questo è il versante meno battuto dal Giro. La caratteristica della salita dello Stelvio dal versante di Bormio è la lunghezza e regolarità delle pendenze. Sono quasi 22 km, quasi sempre tra il 7 e il 10% con solo pochi tratti più pedalabili. Il tratto più difficile e spettacolare è una rapida sequenza di una quindicina di tornanti verso metà salita. Più avanti la strada si fa più morbida, con lunghi rettilinei, fino agli ultimi 3 km quando la strada riprende a salire sull’8-9%. A 2758 metri di quota, dopo aver pedalato per ben 10 km oltre i 2000, siamo allo scollinamento. Da qui mancano ancora 69 km all’arrivo. La discesa è maestosa, con i famosi 48 tornanti del versante altoatesino dello Stelvio. Discesa spettacolare e tecnica nei primi km, poi più larga e veloce soprattutto da Trafoi, dove i restanti 10 km scendono verso Prato allo Stelvio senza difficoltà. Qui ci aspetta l’unico vero tratto pianeggiante della tappa. Più di 20 km di fondovalle in Val Venosta che portano verso Coldrano, dove si gira per la Val Martello. Siamo alla stretta finale: 22 km all’arrivo, tutti in salita. La Val Martello è un’altra salita lunga, con pendenze costanti nella prima parte, sul 7-8%. A circa 6 km dall’arrivo si supera il tratto più duro, con una serpentina di tornanti e una breve galleria che portano la corsa ad affacciarsi sul magnifico scenario del lago di Giovaretto. Le pendenze arriveranno sul 14%. Poi un breve piano e un’ultima impennata sul 10% porteranno i corridori al traguardo.

Sarà una tappa durissima. Una tappa da crisi e uscite di scena dalla classifica, oltre che da fughe ed attacchi. Partire da lontano, sul Gavia e sullo Stelvio, è difficile per i corridori di alta classifica, anche perchè prima della salita finale c’è tanta pianura. Il ciclismo degli ultimi anni ci ha sempre più abituati ad una lotta negli ultimissimi km anche nelle tappe più dure. Per questo probabilmente i Quintana o i Rodriguez usciranno allo scoperto solo dopo metà salita della Val Martello. Ma non si sa mai. Questa è una tappa particolare, con 60 km di salita, almeno una ventina dei quali oltre quota 2000 metri. Ci sarà da valutare il clima, spesso determinante a queste quote, e le possibili crisi di qualche big dopo due settimane di corsa e alla ripartenza dal giorno di riposo. Per questo la tappa potrebbe avere una svolta molto prima della salita finale, e in ogni caso Gavia e Stelvio non saranno certo due scalate banali.

Giro d’Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello, 16° tappa – Il territorio

E’ la tappa delle grandi montagne d’altissima quota. Gli scenari saranno mozzafiato. La partenza è da Ponte di Legno, all’estremità settentrionale della Val Camonica. E’ una nota località di sport invernali, ed anche il ciclismo è spesso passato da qui, essendo Ponte di Legno ai piedi non solo del Gavia ma anche del Tonale. Il Gavia è una salita maestosa. Bellissimi e caratteristici sono i laghetti alpini che si trovano al passo, il lago Bianco e il lago Nero. La discesa porta dalla Valfurva alla Valtellina, un territorio che ha visto le antiche presenze di Celti, Reti e Romani fino ai domini viscontei e sforzeschi. La discesa termina a Bormio, una delle perle delle Alpi. Bormio è una delle più rinomate stazioni di sport invernali, due volte sede dei Mondiali di sci. Il suo centro è Piazza Cavour, con la Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio.

Siamo all’interno del più antico Parco Nazionale Italiano, quello dello Stelvio appunto, istituito nel 1935 e poi ampliato successivamente. Un Parco che racchiude al suo interno insieme importanti e moderni centri turistici come appunto Bormio e Santa Caterina Valfurva, e realtà ambientalistiche purissime come la Val Forni. La strada del Passo dello Stelvio fu costruita tra il 1820 e il 1825 per ordine dell’imperatore Francesco I: lo scopo era quello di tenere sotto controllo militare la Lombardia e le sue mire insurrezionali nei confronti dell’impero Austro-Ungarico. I panorami spaziano sulle vette dell’Ortles e del Cevedale, gli incontaminati paesaggi del Parco Nazionale, mentre la strada disegna l’ardita e caratteristica serie di tornanti. La Val Venosta fa da preludio all’ultimo scenario di questa tappa, la Val Martello. Il passaggio accanto al Lago di Giovaretto, con la strada incastonata tra le rocce e le acque, sarà una delle cartoline più belle del Giro d’Italia 2014. La Val Martello, ancora all’interno del Parco dello Stelvio, è conosciuta per le sue fragole che grazie all’altissima quota hanno un sapore particolare.

Giro d’Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello, 16° tappa – I GPM

km 23.3 – Passo Gavia – m 2618 (1» cat.)
km 70.3 – Passo dello Stelvio – m 2758 (Cima Coppi)
km 139 – VAL MARTELLO – m 2059 (Arrivo – 1» cat.)

Passo Gavia
Passo Gavia
Passo Stelvio
Passo Stelvio
Val Martello
Val Martello

Giro d’Italia 2014 Ponte di Legno Val Martello, 16° tappa – La storia

Ovviamente una tappa di alta montagna come questa ha tantissime storie di grande ciclismo da raccontare. Il Gavia è stato scoperto da Torriani nel 1960, quando la corsa trovò quassù una bufera di neve. Imerio Massignan fu l’eroe di quella tappa: passò per primo sulla vetta tra fango e neve dopo aver staccato tutti, ma ebbe la sfortuna di forare due volte lungo la discesa e fu raggiunto e superato nel finale da Charly Gaul. Torriani ci pensò quasi trent’anni prima di riproporre il Gavia al Giro d’Italia. Era il 1988, una tappa rimasta nella memoria di tutti gli appassionati. I corridori trovarono una vera tormenta sul Gavia e nonostante tutto si decise di portare al termine la tappa. In vetta arrivò per primo l’olandese Van der Velde con la sua maglietta ciclamino a mezze maniche. Ma nella discesa l’olandese uscì di scena. Breukink e Hampsten, saliti più regolarmente, meglio coperti e assistiti, passarono al comando resistendo al gelo della discesa. Breukink vinse la tappa, Hampsten il Giro. E Van der Velde? Arrivò dopo tre quarti d’ora, dopo essersi fermato  quasi congelato lungo la discesa, al riparo in un camper di tifosi. Uno dei tanti episodi di quella tappa in cui successe veramente di tutto. Lo Stelvio è legato soprattutto all’ultimo Giro vinto da Fausto Coppi, quello del ’53. In maglia rosa c’era lo svizzero Koblet che pareva inattaccabile. Ma Coppi riuscì a staccare tutti sullo Stelvio e rovesciare la situazione in quell’ultima tappa alpina.