Velon, il ciclismo tra progetti e ambiguità

Undici squadre World Tour riunite in una società, di nome Velon, per far crescere il ciclismo. E’ il nuovo progetto che nasce oggi ad opera di Belkin Pro Cycling, BMC Racing, Garmin-Sharp, Lampre-Merida, Lotto-Belisol, Omega Pharma – Quick-Step, Orica-GreenEDGE, team Giant-Shimano, Team Sky, Tinkoff-Saxo e Trek Factory Racing. 

Quali sono i progetti di Velon? Modernizzare il ciclismo attraverso delle novità nel calendario e l’utilizzo delle nuove tecnologie, renderlo più attrattivo per i tifosi e dare una maggior stabilità economica alle squadre. I punti principali di cui parla il programma di Velon sono la riforma del calendario che deve diventare una storia lunga un’intera stagione, le nuove tecnologie come le telecamere sulle biciclette, la credibilità e sostenibilità delle squadre, che non devono essere legate esclusivamente agli introiti degli sponsor.

Amministratore delegato di Velon è stato nominato Graham Bartlett, già collaboratore della Uefa: “L’attuale modello di business, basato unicamente sugli sponsor, è fragile per tutte le squadre” ha spiegato Bartlett “Abbiamo bisogno di sostituirlo con uno più completo, al centro del quale siano posti i tifosi, investendo in nuove iniziative tecnologiche al fine di generare maggiore attrattiva per legare e di portare il nostro sport più vicino ai suoi fans. La società cercherà di veicolare l’impegno congiunto delle squadre verso la creazione di nuovi introiti. Questo impegno congiunto può aiutare a offrire ai tifosi tutto ciò che vorrebbero trovare nel nostro sport – gare emozionanti trasmesse dal vivo con moderna tecnologia. Quello che stiamo cercando di costruire è un circolo virtuoso che consenta ai fan di interagire più facilmente con i team e che, al contempo, dia alle squadre modo di ricevere maggiori incentivi che consentano di mantenerne la credibilità”.

Bartlett dà grande importanza all’utilizzo delle telecamere sulle bici: “Utilizzando le nuove tecnologie, e lavorando a stretto contatto con gli organizzatori delle gare, i team sono stati in grado di registrare filmati fantastici e inediti che mostrano i corridori da un punto di vista spettacolare: il riscontro da parte dei tifosi è stato addirittura miglior di quanto ci aspettassimo.”

Qualche voce anche tra i corridori. John Degenkolb si è detto entusiasta delle telecamere sulla bici: “Abbiamo visto l’anno scorso che sono state un enorme successo, dimostrano quanto sia importante coinvolgere i tifosi nel nostro sport”.

“Sento che questa collaborazione è un grande passo avanti” dichiara Robert Gesink “E’ unico vedere tante squadre WT lavorare insieme per il futuro di questo sport, aiuterà alla costruzione di una struttura migliore e darà stabilità finanziaria”.

“Velon sta mettendo in moto una struttura interessante unendo le più grandi squadre del WT” è l’opinione di Michael Rogers “Insieme all’introduzione delle più recenti tecnologie le squadre avranno la piattaforma per far vivere esperienze emozionanti agli appassionati di tutto il mondo”.

Tutto bellissimo, ma diciamo: perchè c’è bisogno di continue nuove società e associazioni per dare una svolta al ciclismo, Velon dopo il Movimento per un Ciclismo Credibile? Possiamo ritenerlo un fallimento, o una delegittimazione della Federazione Internazionale, dell’Associazione delle squadre o della Wada, gli organi ufficiali preposti a governare e decidere per il ciclismo? O magari la volontà di creare qualcosa di diverso, una lega autonoma come dichiarato sull’Equipe da Jean Renè Bernaudeau, rimasto fuori dal progetto con la sua Europcar.

Abbiamo qualche dubbio poi sui modelli di business di cui parla Bartlett: abbiamo sentito proporre da diverse parti forme di pagamento da parte del pubblico, ma crediamo che andare contro la storia del ciclismo non sia una strada praticabile. Il popolo del ciclismo ha abitudini e consuetudini molto diverse rispetto agli appassionati di altri sport e speriamo che un manager esterno come Bartlett non porti avanti progetti in tal senso.